martedì 17 settembre 2013

VIAGGI E ASSAGGI / PECCATI DI GOLA (CESENATICO)

Proseguono le mie collaborazioni con il sito Oraviaggiando (ORAVIAGGIANDO). Ecco un altro punto di forza del sistema-ristorazione di Cesenatico.


RISTORANTE – PIZZERIA
PECCATI DI GOLA
CESENATICO


Design raffinato, illustrato da numerose opere alle pareti, tra cui spiccano quelle di Botero, Peccati di Gola è uno dei poli della ristorazione di Cesenatico. Sorge in via Anita Garibaldi, a poche decine di metri dal poprto leonardesco. Cucina a base di pesce. Tra i piatti più richiesti, la minestra allo scoglio. Il prezzo medio è di 37 euro, bevande escluse. Trecentoquaranta i coperti, duecento all’interno, compresa una veranda riscaldata. Il resto dei posti sono all’esterno, in un dehor. Decine le pizze offerte. La clientela è molto variegata: non c’è un target preciso proprio per la varietà dell’offerta. In sala i titolari del ristorante sorto nel 1998, nella nuova sede da sette anni: Francesco e Manuel Duca, padre e figlio.

DA ANITA A BOTERO
Se, in fuga col suo Peppino, Anita Garibaldi fosse passata da quelle parti, avrebbe chiesto all’eroe di fare una siesta. Si narra infatti che la donna del padre della patria fosse ghiotta di pesce. Ci fosse stato “Peccati di gola”, a Cesenatco, avrebbe rifocillato a dovere i fuggitivi. Il ristorante pizzeria di Francesco e Manuel Duca sorge nel centro di Cesenatico, in una strada dedicata alla moglie brasiliana di Garibaldi. E tanto per restare in Sudamerica, il locale è ricco di opere di Fernando Botero, il pittore colombiano noto per le sue figure – diciamo – rotonde. <È stato l’architetto – racconta Manuel Duca, 28 anni, titolare del locale con il padre Francesco, che di anni ne ha 52 -. Teniamo molto al design e soprattutto all’accoglienza dei clienti, nel senso che debbono stare a loro agio, in un locale gradevole>.

“Peccati di gola” è nato nel 1998, il 4 luglio. Nella nuova sede, non distantedall’originaria, i Duca ci stanno dal 2006. Un po’ tutta la famiglia orbita in un modo o nell’altra attorno al mondo della ristorazione: <Fra le altre attività, abbiamo altri locali, la Greppia a San Giorgio di Cesena e El Paso, qui a Cesenatico>. La passione e il business, dunque. Senza mai perdere di vista la qualità e i dettagli.


Il locale dei Duca ha una clientela molto ampia, è multiforme. Il locale grande e il fatto che si proponga come pizzeria lo rende m ultiforme dal punto di vista della tipologia degli avventori: un po’ tutti frequentano un posto così. Non c’è dunque un target specifico: dai più giovani ai più anziani, dai buongustai alle famiglie, c’è tutto un mondo pronta a fare un veniale peccato di gola. In inverno, molte richieste da parte per la cosiddetta “pausa pranzo”, per esempio da parte di operai.
Design moderno, molta attenzione alla nitidezza delle linee e soprattutto, come detto, un tocco artistico. In pieno centro, “Peccati di gola” offre ben 340 posti, che diventano 200 d’inverno, quando èdisponibile una veranda riscaldata. D’estate, invece, il centro di gravità è un dehor.

La cucina proposta è sostanzialmente tradizionale. E a base di pesce. “Peccati di gola” non ha uno chef di riferimento: attorno alle attrezzatissime cucine di via Anita Garibaldi, ruotano i cuochi della “azienda Duca”. In sala, invece, ci sono anmche loro, Manuel e Francesco. Il figlio ha frequentato l’alberghiero a Cervia, coltivando esperienze durante e dopo gli studi, per poi lavorare quasi subito nel ristorante di famiglia. Il padre s’è fatto una solida esperienza sul campo, al “fronte e in prima linea” da sempre.
Detto del pesce come fil rouge dell’attività, gli ingredienti fanno riferimento al mare e ai suoi prodotti, a Cesanatico, alla Romagna e alle sue acque. <Tutti di primissima scelta>, sottolinea Manuel. Anche quando un cliente dovesse chiedere un’alternativa: filetto di manzo come eccezione. Se proprio si deve indicare un piatto di riferimento, ecco la minestra allo scoglio: tagliolini o strozzapreti op spaghetti. Per il resto, il menù è molto vario. Nel “gran mare” della carta di “Peccati di gola”, si può scegliere un antipasto misto freddo, una zuppetta di frutti di mare, seguita da polpetti in guazzetto e mazzancolle al sale; quindi, gli strozzapreti ai crostacei e il risotto dello chef, seguito da un sorbetto che precede la grigliata di pesce e il fritto misto; per chiudere, semifreddo e digestivi della casa. Bevande escluse, 37 euro.
Una sessantina i tipi di pizza disponibili, molte delle quali “allestite” dal pizzaiolo.
Cesenatico, cittadina di circa trentamila abitanti, è una delle perle della Riviera adriatica. Ma se proprio Manuel dovesse consigliare uno scorcio particolare, non avrebbe dubbi: <Il porto leonardesco, a poche decine di metri dal nostro locale>. L’asse attorno al quale sorge il centro storico e sulle cui banchine si svolge la vita sociale e la passeggiata di cittadini e turisti: ricalca ancora le linee disegnate nel 1502 da Leonardo da Vinci.
“Peccati di gola” è aperto dal martedì al sabato. In estate, da giugno ad agosto, è aperto tutti i giorni a cena. Il sito Internet è www.peccatidigola.net. (PECCATI DI GOLA)

domenica 15 settembre 2013

ILMIO CALCIO / CELLAMARE-LUCERA 4-0


CAPURSO, STADIO COMUNALE
DOMENICA 15 SETTEMBRE 2013, CAMPIONATO DI PROMOZIONE, GIRONE A

CELLAMARE-NUOVA LUCERA 4-0
CELLAMARE: Ritorno, Longo, De Marzo, Iurlo (32’ st Ceglie), Rubino, Regalino, Schiraldi, Lovicario (15’ st Giuliani), Ferrarese, Terrevoli, Summaria (22’ st Conese). A disp. Caravelli, Ardito, Cagnello, Giannelli. All. Fumai.
LUCERA:  Mucciarone, Caggiano, Marino, Di Sabato, Lo Mele, Totaro, Cardone (1’ st Gramazio), Dell’Aquila (29’ st Tanzi), De Paolis, Carrara (43’ st Ruggiero), Barisciani. A disp. Mescia, Amoroso, Ardore, De Sario. All. De Paolis.
ARBITRO: Conte di Taranto.
RETI: pt 3’ e 28’ Summaria; st 12’ Terrevoli, rig., 40’ Schiraldi.

CAPURSO – Credetemi sulla parola. Il primo gol di Summaria è da antologia. Bello in tutte le latitudini calcistiche. Bello sotto tutti i cieli del  football. Terrevoli apre verso destra per Schiraldi, corsa e cross perfetto dell’esterno noyano, oggi particolarmente ispirato. Summaria si coordina e vola verso l’impatto con la palla. Che è semplicemente perfetto e che manda la sfera di cuoio alle spalle di un Mucciarone, come si  dice vanamente proteso in volo. È il terzo minuto di gioco dell’esordio alla terza stagione in Promozione per il Cellamare. La mezza rovesciata di Summaria va scattare in piedi lo scarso pubblico presente. Non passano che 25’ e la scena si ripete. Schiraldi vola ancora una volta sulla corsia di dritta, stavolta arriva sul fondo, stavolta il cross è basso, ma ancora una volta Summaria è pronto: ancora una volée, ancora imprendibile per Mucciarone che non intercetta la conclusione bassa. La netta superiorità espressa dal Cellamare è suggellata dall’uno-due dell’attaccante arrivato in estate. 
Ezio Summaria, attaccante 28enne
del Cellamare. Qui è in una foto
d'archivio con la maglia del
Rutigliano, squadra in cui ha militato
cinque anni
Ezio Summaria è originario di Mola, ha giocato nelle giovanili del Capurso, con Gianni Black, poi per cinque anni ha militato a Rutigliano, facendosi tutte le categorie della resurrezione del calcio azezino targato Rutiglianese. Nel corso della stagione, un terribile incidente gli fa rischiare la vita. Torna a giocare dopo cinque mesi. I mezzi tecnici valgono la categoria superiore, il temperamento no. Al di là di tutto, per la punta 28enne si tratta, 4 gol in due uscite: 2 al Bitritto in coppa, altrettanti al Lucera.
Torniamo alla partita. Persino le bandierine sono grigie allo stadio comunale di Capurso. C’è poca gente. Molta ne arriverà in corso d’opera, forse ingannata dall’anticipo di orario fissato dal calendario. Il clima non è proprio da grande evento. Cellamare, affrancatosi dal Capurso (dove l’unico club rimasto è la Football di Seconda categoria) prosegue nel suo progetto ammirevole. Se solo avesse avanzato domanda di ripescaggio, oggi militerebbe in Eccellenza, al posto dello Stella Jonica. La squadra allestita da Vito Fumai, dal nuovo direttore sportivo Tommy Ruccia e dal tecnico Muzio Fumai sembra in grado di battersi ai livelli più in alti. 
L'ultimo arrivo, quello di Aleandro Giuliani (ex Corato e Molfetta) è un chiaro segnale che i cellamaresi non vogliono essere comprimari. Fra l’altro, se è vero che il Lucera è apparso largamente inferiore, è altrettanto vero che il Cellamare registrava le assenze dei difensori De Ceglie, Desimini e De Carne (capitano e leader del gruppo), del giovane mediano Hamad, del centravanti Fanfulla. Fumai ha così arretrato Vincenzo Rubino in terza linea, in coppia con Regalino. Nel cuore della mediana, subito dietro Donato Highlander Terrevoli (45 anni il prossimo 14 gennaio) c’è il giovane Iurlo, visto alla Liberty Molfetta di Nicola Canonico, insieme ad un altro aficionado del Cellamare, Danilo Lovicario. In avanti, Ferrarese funge da centravanti, con Summaria guastatore.

Il Lucera di Michele De Paolis ne ha tanta di strada da fare. Dopo lo 0-3 interno in coppa subito dal Carapelle, il poker servito sull’erba di Capurso. Dalle parti di Ritorno solo un pericolo, un tiro dalla distanza di Alessandro De Paolis, figlio del tecnico che, deviato da un difensore mette i brividi al portiere di casa. A chiudere i conti ci pensa la freddezza di Terrevoli che trasforma un calcio di rigore invero generosamente concesso da Antonio Conte, arbitro del match. L’ultimo gol, a sigillare il risultato e suggellare una prestazione superba, il drop di Vincenzo “Gallipoli” Schiraldi che s’insacca più o meno all’incrocio dei pali. Insomma, tre dei quattro gol sono stati di pregevolissima fattura. La nona stagione calcistica del Cellamare si apre sotto i migliori auspici. Giugno, Lamuraglia, D’Ambruoso, Di Gioia e Fumai restano piccoli eroi (fare calcio senza stadio e con pochi soldi non è poca cosa) della piccola Cellamare, tra i centri più piccoli a proporre calcio tra Eccellenza e Promozione.

LE MIE PARTITE / ATLETICO MOLA-QUARTIERI UNITI BARI


STADIO CADUTI DI SUPERGA, MOLA DI BARI, GIOVEDì 12 SETTEMBRE 2013
SECONDA GIORNATA DEL CAMPIONATO DI ECCELLENZA

ATLETICO MOLA – QUARTIERI UNITI BARI 2-0
MOLA: Petruzzelli, Pagnelli, Frappampina, Fumai, Mastrolonardo (1' st Longo), Millan, Petaroscia, Schirone, Giacco, Tenzone (22’ st Zonno), D'Ambruoso (1' st Trillo). A disp. De Palma, Renna, Lorusso, Pansini. All. Caricola.
QUARTIERI UNITI: Tanzi, Dammacco, Costantino, Ingrosso, Vernice, Anemolo, Martino (8' st Sfarzetta), Montrone (1' st Campanelli), Calaprice (18' st  De Bellis), Somma, Patruno. A disp. Ciliberti, Pallone, De Cosmo, Staffa. All. De Bellis-Lafronza.
ARBITRO: Pascariello di Lecce.
RETI: pt 15' Tenzone, 18' Giacco rig.
NOTE: espulso Trillo nel secondo tempo.
MOLA DI BARI – Piove a sud di Bari. Un nubifragio di un’ora. Che costringe l’arbitro a sospendere dopo pochi minuti la partita. Il sintetico tanto vituperato del “Caduti di Superga”, tuttavia, regge bene
Mola di Bari, stadio Caduti di Superga, "apres le deluge".
Una curiosa immagine di Filippo Di Bartolomeo, ex grande
portiere, oggi stretto collaboratore del tecnico molese Caricola,
si dà da fare con uno scopone per rimuovere l'acqua nell'area di porta
l’onda anomala. Si riprende dopo mezz’ora, passata la tempeste. Rispetto a domenica, per il turno infrasettimanale dell’Eccellenza, Gianni De Bellis e Michele Lafronza recuperano il portiere Tanzi, Patruno e Somma. Per il resto è la solita boy-band, inadeguata all’urto di un campionato tanto selettivo. E tuttavia, stavolta i ragazzini baresi sostengono l’impresa con una certa dignità. Sarà che il Mola si esprime a dovere solo a tratti. Tuttavia, non appena spinge con decisione, le armi letali biancazzurre penetrano nella retroguardia ospite e non c’è scampo. Alfredo Tenzone segna ancora alla sua maniera, Vincenzo Giacco, il calabrese adottato da Mola, è implacabile dal dischetto. Il Mola costruisce varie altre opportunità, colpisce due volte i legni di Tanzi, ma l’impressione generale è da un lato che ci sia qualche altro nodo che Caricola deve sciogliere, dall’altro che Valentino Frappampina e compagni non spingano più di tanto e infine che ci sia una generale, ancorché piccola crescita della Quartieri Uniti.
Mimmo Caricola, dopo la beffa di Gallipoli (al termine del match al “Bianco”, perso nel finale per una prodezza di Alberto Villa, è stato anche coinvolto in una vivace discussione con il presidente giallorosso Marcello Barone e si è ritrovato inopinatamente squalificato fino al 26 settembre), richiama alle armi D’Ambruoso, ma conferma sostanzialmente lo schieramento, con Giacco e Petaroscia in campo, Longo e Zonno di complemento. Interessante l’esperimento (ormai non più tale), di Damian Omar Millan Gesto come centrale di difesa, dove fa coppia con Nico Fumai. L’argentino è ordinato, ma deve recuperare la migliore condizione per dare il massimo del contributo. E comunque, il recupero di Ezio Didonna, dovrebbe riproporre l'ex Noicattaro titolare nel pacchetto di retroguardia. In mezzo al campo, Giulio Mastrolonardo è il sarto, capitan Danilo Schirone l’assistente che corre dove c’è bisogno, provando talvolta a inserirsi nei varchi (centrerà un palo). Gli esterni bassi sono l’ex Cellamare Pagnelli e l’ex Monopoli Frappampina (quello della polemica D’Alesio-Divella, ricordate?), Tenzone fa il trequartista spostato a sinistra, Petaroscia e D’Ambruoso fanno gli esterni alti, Giacco il terminale che con il suo movimento (è sostanzialmente un brevilineo, l’ex Noicattaro) agevola gli inserimenti. Un quattro-due-uno-due-uno, se proprio vogliamo metterla in formula.
Dove possa arrivare il giocattolo costruito da Alfredo Piarulli in quella che patron Agostino Divella ha preannunciato come la sua ultima avventura calcistica? Difficile dirlo. La concorrenza è ai più alti livelli, ma a ridosso dei playoff potrebbe accomodarsi senza grosse difficoltà.

sabato 14 settembre 2013

SAGRE E DINTORNI / IL CROCIFISSO DI RUTIGLIANO

Rutigliano, un momento
dei fuochi in contrada San Lorenzo
Non ho molta simpatia per le feste patronali. Sarà perché sono ripetitive, costruite su un cliché che, evidentemente, non può non essere quello. Sarà che noi gente di Capurso abbiamo la puzza al naso, abituati come siamo ai festeggiamenti per la Madonna del Pozzo... Chissà.
Rutigliano, la cassarmonica
La curiosità per la celebrazione laica del "Crocifisso" di Rutigliano deriva dai fuochi pirotecnici accompagnati dalla musica. Nella città dell'uva li propongono da alcuni anni. Sono un'attrazione. Questa volta a dire il vero incomprensibile. Quanto i fuochi siano pertinenti con le canzonette di Emma Marrone dio-solo-lo-sa. Fiume di gente, invero molto ordinata. Fa impressione che si cammini tranquillamente sui binari della ferrovia Sud-Est. Gli organizzatori hanno consultato l'orario delle FSE: infatti, non passano treni fra le dieci e le undici di sera. I fuochi sono eccellenti, musica a parte, ovviamente. Ma la vera sorpresa deve ancora venire. A mezzanotte, le luminarie ballano. Simpatica l'iniziativa della ditta De Cagna che ha trasformato la fastosa costruzione a led in una discoteca.
Rutigliano, il prospetto principale delle luminarie.
A mezzanotte,, insieme alle arcate retrostanti, si è trasformata
in "discoteca"
Tornando alla festa per la Madonna del Pozzo, fa specie come in altre cittadine l'industria del santo consenta manifestazioni di certa attrattività, ancorché certamente costose. Ma questo è tutt'un altro discorso, che mi porterebbe su percorsi sdrucciolevoli e che sicuramente andrebbe a urtare la suscettibilità di sai e tonache, comitati e fasce tricolori. Meglio non dire. Meglio, molto meglio, consultare i programmi e organizzare la prossima puntata. A Rutigliano c'è Fiorella Mannoia per la festa dell'uva? Sicuramente meglio, molto meglio, di una nota cantautrice romana vista (e cancellata dalla memoria) di recente.

domenica 8 settembre 2013

SAGRE E DINTORNI / I POLLI DI CASTELLANA


La Sagra del pollo (e del coniglio, anche se non v’era traccia)che si è tenuta sabato 7 e domenica 8 settembre, è una delle più antiche del circondario. Si tiene a settembre a Castellana Grotte. È collegata a una gara tra gli operatori. Vince chi allestisce la più bella vetrina. Ma soprattutto la più ricca di ironia, la più istrionica
Ecco la notizia così com’è apparsa su Faxonline.
“Ancora una vittoria per la macelleria di Angelo Longo di via Michele Latorre che bissa il successo dello scorso anno e porta a casa anche l'edizione numero 57 della Sagra del Pollo e del Coniglio. "L'ultima Cena di Bianca" (con un rivisto e "arricchito" cartellone dell'estate castellanese) ha superato "Il Pollero" della macelleria di Vito Sabatelli (un omaggio alla Festa d'Aprile e alla passione dei castellanesi per la musica di Ravel), secondo classificato. Un ex-aequo al terzo posto per Papa "Francesco" della macelleria di Giovanni Pellegrino e la vetrina dedicata alle polemiche del mondo della pallavolo di Fin.Sud. A stilare la classifica la giuria composta dal sindaco Franco Tricase, dal vicesindaco Gianni Bianco, dall'assessore Antonio Campanella, dal consigliere comunale Domenico Barletta, dal presidente della Confcommercio Gianni Mongelli, dal responsabile Asl Settore Alimentare dott. Albergo e dagli esperti Roberta Lino, Mimmo Guglielmi e Piero Gigante”.
Una street-band ha allietato la festa. La Conturband è una delle formazioni più note e più simpatiche tra le bande di strada.

IL MIO CALCIO / QUARTIERI UNITI BARI - VIRTU FRANCAVILLA 0-5


DOMENICA 8 SETTEMBRE 2013, STADIO SANTE DIOMEDE DI BARI SAN PAOLO
CAMPIONATO DI ECCELLENZA, PRIMA GIORNATA
QUARTIERI UNITI BARI-VIRTUS FRANCAVILLA 0-5
QUARTIERI UNITI: Paradies, Ingrosso, Anemolo, Vernice, Dammacco, Staffa, Martino, Pallone(37’ pt  Patruno), Calaprice, Sfarzetta (13’ st De Bellis), Di Cosmo (1’ st Somma). A disp. Celiberti, Ragone, Evangelista,  Montrone. All. De Bellis-Lafronza.
VIRTUS: Costantino, Valentini, Schirinzi, Biason, Pizzolla (24’ st Misuraca), Cornacchia, Margagliotti (35’ st Mascia), Arcadio, Carminati, Quarta (19’ st Candita), Marino. A disp. Di Punzio, Morleo, Marinotti, De Benedictis. All. Pizzonia.
ARBITRO: Roca di Foggia.
RETI: pt 19’ e 41’ Biason, 24’ Quarta; 16’ Carminati, 23’ Marino.
NOTE: giornata estiva, duecento spettatori circa. Ammoniti Anemolo, Patruno e Pizzolla.
BARI SAN PAOLO – Il “Sante Diomede” è terra di conquista. Ieri la Virtus Francavilla, domenica l’altra la Libertas Molfetta. Due esordi senza gloria per la Quartieri Uniti Bari, sconfitta in coppa e alla prima di campionato. Certo, la squadra è giovanissima e in costruzione. Certo, il calendario ha messo di fronte ai baresi due tra le favorite dell’Eccellenza che ha avuto inizio sabato.
Francavilla non crede ai propri occhi. L’avversario è un manipolo di ragazzini. A Gianni De Bellis e Michele Lafronza, i due tecnici che Michele Fraddosio ha chiamato a dirigere la squadra barese,  mancano, oltre al portiere Tanzi e al difensore Colella, i centrocampisti Somma e Patruno. L’assenza del capitano si sente eccome, in mezzo al campo. Difatti, la mediana è subito presidiata con autorità e autorevolezza da Pizzolla e Biason, il capitano e uno dei sudamericani in forza alla compagine del presidente Antonio Magrì. Enzo Pizzonia schiera una difesa ibrida: a tre in fase offensiva, linea a quattro in fase di non possesso, quando lo juniores Margagliotti si trasforma da ala in terzino. L’attacco, poi, è da serie superiore, con Marino trequartista sul centro-sinistra, Quarta e Carminati in attacco. Per non dire dell'ex Ostuni Stefano Candita e del siciliano Angelo De Benedictis in panchina.
Il 27enne centrocampista argentino
Carlos Ezequiel Biason
Il match è un monologo brindisino. Prima del gol - come spesso accade abbastanza casuale – Paradies salva il salvabile  su Marino e su Carminati. Poi un lancio di Biason trova il pertugio per beffare il giovanissimo portiere barese, ingannato anche dal tentativo di tocco di Quarta. In acrobazia Dammacco allontana quando la sfera ha irrimediabilmente superato la linea del gol, così come subito indicato dal 2° assistente di Roca. Passano pochi minuti e Quarta chiude in gol un batti e ribatti nell’area piccola. Al 27’ Paradies replica molto bene alla botta dai 18 mt di Quarta, poi salva coi piedi su Carminati (28’) e su Quarta (32’). L’attaccante virtussino colpisce il palo (36’) sfruttando (quasi) alla perfezione l’assist di capitan Pizzolla. Sigilla il match Carlos Ezequiel Biason con un tocco d’artista al 41’: esterno destro dell’argentino che realizza con un rasoterra chirurgico. Il 27enne playmaker serve poi Marino che dalla sinistra con un pallonetto colpisce ancora il palo.
Una gragnuola di colpi. I giovanotti della QuBa trovano il primo tiro in porta dopo 2’ della ripresa e al 17’ Martino impegna l’ex Taranto Davide Costantino. Arrivano i punti della goleada: prima il contropiede di Quarta e Carminati chiuso dal brasiliano con un comodo appoggio e poi, il cross di Arcadio, la sponda di Carminati e Marino accompagna in porta la sfera. Sussulto barese al 90’: il bel colpo di testa in torsione di Calaprice (l'ex Noicattaro è stato tesserato in settimana) meriterebbe il gol. Esce invece di un soffio. 

TOH, CHI SI VEDE, IL PAPA! BUON GIORNO, FRANCESCO

Vito Grittani mi racconta un recente episodio vissuto in prima persona. Che, ancora una volta, testimonia della semplicità dei gesti  di papa Bergoglio. Accompagnato da sua fratello Domenico, lo scorso 9 agosto, si è recato in Vaticano per ritirare alcune centinaia di copie dell'Osservatore Romano uscito in edizione straordinaria a marzo in occasione della elezione del papa argentino. Copie che sarebbero poi state distribuite gratuitamente nel corso di una mostra allestita ad Avetrana con ceramiche da lui stesso commissionate e nel corso della festa in onore della Madonna del Pozzo, a Capurso.

S'avvicina un macchina nera. Non è affatto minacciosa. In quell'angolo della Città del Vaticano si procede a passo d'uomo. Bergoglio, quasi fosse ancora a Buenos Aires, dove si comportava come un qualunque parroco piuttosto che come il primate d'Argentina, chiede all'autista di rallentare. Ha visto Domenico Grittani e soprattutto il figlio Giuseppe (vivono con la madre polacca a Francoforte sul Meno, in Germania, in Italia per una breve vacanza). Bergoglio, senza alcun problema, protende la mano, sorride con quel suo sorriso disarmato e  salute i due, imbarazzati, ma affatto sorpresi dalla gentilezza di quell'uomo tanto reale da apparire sovrannaturale per essere il sommo pontefice della chiesa di Roma. Poco dopo, l'incontro con Vito. La gente sullo sfondo assiste ma non appare meravigliata più di tanto che papa Francesco chieda all'autista di fermarsi nuovamente per salutare cordialmente una persona incontrata per caso.
Gesti che appartengono alla straordinarietà dell'umano.
Spero che le sue preghiere (e magari anche le sue azioni sotterranee, attraverso la diplomazia vaticana) convincano Obama (a cui andrebbe revocato il premio Nobel per la pace) inducano i potenti della Terra a non risolvere il caso-Siria ricorrendo alla forza delle armi.

IL MIO CALCIO / MOLFETTA-CASARANO 0-0


SABATO 7 SETTEMBRE 2013, STADIO POLI DI MOLFETTA
PRIMA GIORNATA DI ANDATA DEL CAMPIONATO DI ECCELLENZA
LIBERTAS MOLFETTA-CASARANO 0-0
LIBERTAS:  De Candia, M.Bartoli, Muciaccia, Dentamaro, Montrone, R.Bartoli, Asselti (40’ pt Vitale), Amato, Ventura, Colella (28’ st Caggianelli), Sallustio. A disp. Terlizzi, Amoruso, Messina, Russo, Fittipaldi. All. Loconsole.
CASARANO: Leopizzi, Margagliotti (14’ st De Pascalis), Berardo, Ruggiero, Mirabet, Tamborrino, Regner, Salvadore, Marinelli, Lezcano (34’ st Gennari), Guerrieri (23’ st Cancella). A disp. Giangrande, Rosciglione, Desiderato, Alemanni. All. Longo.
ARBITRO: Lopriore di Foggia.
NOTE: giornata estiva, circa 700 spettatori, terreno in discrete condizioni. Ammoniti Colella, Amato, Montrone, R.Bartoli, Tamborino.
MOLFETTA Il cielo sopra Molfetta è di un azzurro perfetto. Saluta l’inizio dell’Eccellenza, il più importante campionato di calcio su scala regionale. Libertas e Casarano giocano d’anticipo per evitare ingorghi con la festa patronale della Madonna dei Martiri. E forse anche per sperimentare una data alternativa al consueto appuntamento della domenica pomeriggio. Sarà per il clima estivo (le spiagge sono affollate), sarà per la sagra religiosa, non c’è la folla che ti aspetti. Pochi i tifosi salentini, come sempre chiassosa la rappresentanza degli ultras biancorossi .
Molfetta, stadio Paolo Poli, sabato 7 settembre
l'anticipo della prima giornata tra Molfetta e Casarano
La griglia di partenza della Premier League di Puglia annovera ai primissimi posti anche le fuoriserie di Loconsole e Longo. In Coppa è andata bene a entrambe (1-4 al San Paolo per i baresi, 2-2 per i leccesi a Gallipoli), ma il campionato è tutt’altro.
Sandro Longo schiera l'argentino Renzo Omar Ruggiero davanti alla difesa, alla Pirlo tanto per intenderci. Gaspar Felix Lezcano, 30enne argentino, è il regista avanzato. Non c'è De Razza, Rosciglione è in panchina, la corsia esterna a destra è affidata a un altro rioplatense, Ivan Nahuel Regner, che alla fine sarà il migliore fino all'esaurimento delle batterie. In avanti c'è Marinelli, manco a dirlo argentino anche lui. Lele Loconsole rispetto al San Paolo schiera dall'inizio Sallustio e tiene in panchina Caggianelli. Il tecnico di Palese non dispone di un regista vero e proprio e la mediana poche volte propone penetrazioni da mettere in difficoltà la difesa ospite. Una retroguardia invero piuttosto statica che soffrirà alquanto le ripartenze molfettesi e le accelerazioni di Sallustio e Ventura. L'ex Terlizzi approfitta di uno svarione difensivo e si presenta subito davanti a Leopizzi: la conclusione è lenta e il portierone casaranese è bravo a intercettare. La replica è affidata a una conclusione infida di Regner che De Candia vede in ritardo, respinge la sfera che Marinelli insacca partendo da posizione irregolare. Lopriore annulla. L'arbitro foggiano non vuol perdere di mano il match. E al primo accenno di ruvidezza degli atleti dispensa gialli a josa e in qualche caso a sproposito. Margagliotti, sugli sviluppi di un corner, incrocia un radente micidiale che esce di un nulla. È il momento migliore della gara: Ventura e Colella orchestrano un perfetto contropiede che il “10” conclude con un rasoterra fuori di un soffio. Una punizione di Ruggiero termina a lato di poco, Ventura, su cross di Marco Bartoli, calcia alto in acrobazia. La difesa ospite è macchinosa, il Molfetta potrebbe segnare da un momento all'altro, ma il match si spegne. Fa caldo, gli atleti hanno bisogno di rifiatare. Punizione di Dentamaro, Leopizzi non trattiene, Tamborrino manda in angolo. Il centrocampo molfettese non trova i tempi degli inserimenti profondi: basterà l'esterno Maurizio Piscopo, nuovo arrivo, a supplire alla carenza? Asselti, giovane ala ex Corato è beccato da una parte del pubblico che arriva a inveire contro Loconsole. Il tecnico sostituisce lo juniores con Marco Vitale: una mossa che pare a più d'uno sbagliata. Asselti è praticamente distrutto e poi, ci si chiede, perché l'ex Monopoli non ha giocato titolare?
La ripresa è meno veloce, il sole taglia il propellente a calciatori alla ricerca della condizione migliore. Longo  sembra aver dato ai suoi precise indicazioni: possesso palla e controllo del match. Alla mezzora Sallustio (straordinario il finale della punta molfettese) colpisce il palo dopo una magia in area e poi impegna Leopizzi a terra con un colpo di punta. Nel finale ancora Sallustio, che Berardo non tiene più, crossa per Caggianelli, il cui colpo di testa è troppo lento. Il Casarano è sempre più rinunciatario, ma in pieno recupero, su azione d'angolo, va vicinissimo al colpo grosso: De Candia ma soprattutto Montrone salvano in extremis sujlla conclusione a colpo sicuro di Gennari. Sarebbe stata una beffa per il Molfetta.