sabato 24 agosto 2013

ALBERI DI FICO E DI CARRUBO

Passeggiando per le vie del paese vestito a festa, si fanno strani incontri. Persone, appunto, vestite a festa. Tipi che non vedi da anni. Emigranti che si sono fatti i soldi sulla Riviera romagnola. Parenti, vecchi amici dimenticati e che avresti preferito non incontrare (non sai mai, in questi casi, se salutare e e basta o fermarti, stringergli la mano e chiacchierare su insulsaggini varie).
E ti imbatti in cose svariate: granite di limone al bar in piazza, grancasse e

tromboni della banda di paese, giostre e bancarelle. In un angolo di una di queste, il commerciante aveva allestito una "vetrina" tutta particolare. Non so se la sua era allusione sessuale volontaria o casuale (la presenza delle banane mi fa propendere per la prima ipotesi). Il frutto del fico viene chiamato "fica". Ho fatto una rapidissima ricerca in Rete. E c'è una domanda (senza risposta) che viene posta da Yahoo! answers: "Perché il frutto del fico si dice al maschile e non al femminile come tutti gli altri frutti?". Beh, vi concedo di arrovellarvi sul fenomeno linguistico-lessicale-semantico. E su tutte le implicazioni (e complicazioni) che il caso comporta e suggerisce.
Qualche anno fa m'imbattei, in una strada dello stesso paese, sempre negli stessi giorni di festa, in un altro venditore. Ben più modesto. Lui aveva esposto la mercanzia sul gradino dell'uscio di casa. Non aveva ceduto a volontà allusive e pruriginose. Aveva chiamato i frutti del carrubo, carrube. E non "corn" come il dialetto suggerisce e per certi versi impone. Il commerciante improvvisato qualche mese fa se n'è andato per sempre. In silenzio, modestamente, come aveva sempre vissuto. Era un ometto di nemmeno un metro e sessanta. Ma ogni anno mi ricordava che c'era la festa che s'appressava: le sue carrube esposte sul marciapiedi erano più di un manifesto, erano un avviso pubblico che se Leopardi avesse avuto modo di vedere, gli avrebbe dedicato una strofa, anche un solo rigo, nel suo straordinario Sabato del villaggio.

Nessun commento:

Posta un commento