domenica 21 luglio 2013

LA GAZZETTA / IL CALCIO A MOLFETTA


La crisi morde alle caviglia, sgonfia i palloni, svita i bulloni, sega i pali delle porte. Al pari dell'improvvisazione, delle spese folli di un'annata, delle richieste ai Comuni di venire incontro ad un calcio sempre più in difficoltà. Aggredito anche dall'Agenzia delle Entrate. Il Fisco dopo decenni di gestioni contabili allegre (e tollerate) dei club sportivi, si è accorto che i conti non tornano. Poche le società scampate agli accertamenti. Alcune sono finite nelle grinfie di Equitalia. Molfetta è una delle più grandi città non capoluogo della Puglia. In provincia di Bari, con i suoi quasi settantamila abitanti, è seconda solo ad Altamura. Nei giorni scorsi ha chiuso i battenti la Molfetta Sportiva di Carlo Tattoli, nome storico del calcio della città marinara. Tattoli, appunto, è alle prese con una difficile vertenza con l'Erario. La Melphicta e il suo presidente Corrado Azzollini (imprenditore che stava portando nuova linfa e nuove idee in un mondo asfittico) ha dovuto migrare a Giovinazzo. L'Atletico s'è fuso con la Libertas. La Fulgor, la stagione scorsa, ha raccolto solo un punto in Terza categoria, finendo ultima nell'ultimo campionato dilettantistico. La Virtus insisterà con la Seconda categoria. Resta la Libertas, arrivata a Molfetta (al pari del Liberty con Nicola Canonico, tre anni fa) con il trasferimento di un titolo altrui, che ha perso l'Eccellenza per un nonnulla e che è guidata da un personaggio controverso ma appassionato come Mauro Lanza. Incredibile, poi, che Molfetta, dove pure ha sede una delle più attive ed efficiente sezioni arbitrali d'Italia (si pensi agli Ayroldi), disponga solo di uno stadio (il "Paolo Poli", abbisognevole di pesanti interventi di adeguamento) e di un campetto (il "Benedetto Petrone", in erba sintetica, ma di dimensioni ridotte, appena sufficiente per la Seconda categoria).

QUESTO ARTICOLO SUL CALCIO MOLFETTESE E’ STATA PUBBLICATA DOMENICA 21 LUGLIO 2013 NELLE PAGINE DELLO SPORT BARESE DELLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO.
Tra le più grandi (e ricche) città non capoluogo di Puglia, Molfetta vive giorni convulsi per quanto riguarda il calcio (http://it.wikipedia.org/wiki/Associazione_Calcio_Dilettantistica_Molfetta_Sportiva). L'insuccesso della Libertas in Eccellenza è in qualche modo compensato dalla cocciuta volontà di Mauro Lanza di accedere alla Serie D attraverso la porta stretta dei ripescaggi. Impresa pressoché impossibile ma oltremodo ammirevole in un momento in cui la Molfetta Sportiva di Carlo Tattoli ha chiuso i battenti dopo la retrocessione in Seconda, la Melphicta di Corrado Azzollini s'è trasferita a Giovinazzo e l'Atletico ha operato una fusione proprio con la Libertas per consentire alla prima squadra di "molfettizzarsi" anche nel nome. 
Angelo Terracenere
<Molti problemi nascono dalla poca chiarezza del Comune per l'utilizzo dello stadio Poli - dice Angelo Terracenere, ex calciatore del Bari e da dieci anni allenatore tra i dilettanti -. Ho cominciato ad allenare a Molfetta più o meno nel 2004, in un altro momento di crisi. Oggi i problemi sono più diffusi, vedi quello che accade ogni anno e quello che sta accadendo a Polignano, a Terlizzi, a Altamura, dove le prospettive sono impossibili da decifrare. Resta il problema di una città così grande con un solo campo (il "Petrone"), oltre allo stadio, largamente insufficiente per un bacino tanto rilevante>.
La Libertas, in attesa di un ripescaggio che avrebbe del miracoloso, sta programmando la nuova stagione. Ha chiamato Lele Loconsole per la panchina, ha sostituito l'asse centrale della difesa con Giovanni Montrone e Renato Bartoli al posto di Paris e Rubini, sta trattando con Gennaro Manzari per l'attacco. <Mi auguro di cuore  che gli imprenditori molfettesi non lascino solo Lanza - aggiunge Riccardo Di Giovanni, ex tecnico di Molfetta, San Paolo e Locorotondo -. La sua passione va premiata e gli deve essere offerta tutta la collaborazione possibile>. <Naturalmente la Libertas deve darsi un'identità e una organizzazione ben precise>, puntualizza Terracenere, reduce dalla stagione di Vieste.
L’appello a sostenere gli sforzi della Libertas troveranno risposte in una città che, pur non abbandonando il calcio, è, come dire, “distratta” dalla concorrenza, invero straordinariamente efficace, di pallavolo e pallacanestro. <Ma il calcio resta lo sport più popolare – assicura Di Giovanni -. Sto lavorando con l’Audace, società di grande serietà, e vedo che i ragazzini sono sempre molto attratti dal pallone. Però bisogna lavorare all’insegna dell’organizzazione e della professionalità. I risultati vengono lo stesso, magari ci vuole qualche mese in più, ma sono duraturi>.
Nicola Ragno
La tesi che è indispensabile razionalizzare la gestione di un club sportivo è sposata appieno da Nicola Ragno. Tecnico molfettese tra i più vincenti in Puglia, il bancario non ha dubbi: <La questione strutture è fondamentale. Ma lo è dappertutto. Perché sono rare le cittadine della Puglia dove non vi sia carenza di impianti. A Molfetta c’è il solo “Poli” e poi un “Petrone” superaffollato tra giovanili e squadre dilettanti minori. Però bisogna essere abili a costruire dapprima una società forte, con risorse economiche non effimere e con risorse umane di grandi capacità. Un discorso che vale dappertutto e che purtroppo in ormai pochi casi trovi>.

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