domenica 16 giugno 2013

Il senatore e il sindaco - Piccola storia di un misterioso sopruso di sessant'anni fa

Sergio Tatoli faceva il salumiere. Sergio Tatoli fa il salumiere. Il primo, classe 1906, emigrò dalla natia Bisceglie. Dopo un'esperienza nel Varesotto, si ritrovò, chissà come, a Capurso. Classe 1906, sposò, giovanissima, Giuseppina Cariello. Ben presto divenne Seriuccio. Prima vendette sapone. Attorno, si diceva e si dice, con una accezione dialettale. Insomma, venditore ambulante. Poi aprì una salumeria. Il secondo (nella foto qui sotto), figlio di Antonio (Ninuccio, scomparso nell'83), gestisce ancora oggi, pur tra mille difficoltà, una storica
salumeria (bottega, in dialetto) in piazza Gramsci, l'Antica Salumeria Tatoli. Sergio ha ritrovato un manoscritto che riporto perché indicativo di un certo malcostume che, a distanza di tanti anni, tende a ripetersi.
Il 17 luglio 1950, il senatore Giacinto Genco (a destra), scrive di proprio pugno una lettera al sindaco di Capurso, l'avvocato Pasquale Laricchia. "Caro Sindaco", scrive il parlamentare (altamurano, scomparso a 96 anni, nel 1997, quattro legislature, compresa la prima dell'Italia repubblicana, fu anche sottosegretario in un governo Leone, nel 1968), la prego di scusarmi se la disturbo. Latore del presente è il sig. Tattoli (le due t indicano una versione del cognome, tipicamente nordbarese) Sergio, mio amico, che ha chiesto invano la licenza di commercio ambulante. Siccome gli si fa dell'ostruzionismo, prego lei di intervenire personalmente ad intervenire questo sopruso- Gratissimo se vorrà darmi qualche notizia, la saluto
cordialmente-. Giacinto Genco. Piazza Roma 55 Bari".
Chi fosse l'autore del sopruso è difficile a dirsi. E forse interessa poco.
Quel ch'è interessante è offrire uno spaccato del mondo che era. Del mondo che è ancora.
P.s.Sergio Tatoli ha lavorato per molti anni, praticamente, fino alla sua morte, nel 1976, in una salumeria in piazza Marconi. Per molti anni è stato un punto di riferimento del piccolo commercio locale. Sergio Tatoli era mio nonno. Il padre di mia madre.

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