venerdì 14 giugno 2013

Cucinare (e mangiare) senza il nichel - AL Majorana di Bari il libro di Tiziana Colombo

Secondo alcune interpretazioni, Nichel deriva dal modo svedese di individuare una persona da poco, un folletto, un ragazzo irrequieto. Quel nome era “Nicolaus”. E di Nichel s’è parlato nella terra di Nicola. Al Majorana di Bari s’è parlato infatti di intolleranze alimentari. E in particolare di quella che pare essere una delle più insidiose, quella al nichel, appunto. Il nichel è contenuto in un gran numero di alimenti. A tale intolleranza Tiziana Colombo ha dedicato un libro, “Nichel. L’intolleranza? La cuciniamo!” (Silvana Editrice, €20,00). Dell’opera prima della blogger lombarda si è parlato nell’auditorium del polivalente del San Paolo. Coinvolti i ragazzi dell’alberghiero che hanno potuto apprendere alcuni segreti dell’arte di arrangiarsi tra i fornelli quando si hanno a disposizione ben pochi ingredienti.
Al seminario sono intervenuti, oltre all’autrice e al vicepreside Lorenzo Griglia, che ha portato i saluti della dirigente, Paola Petruzzelli, Sandro Romano dell’Accademia di gastronomia storica, Andrea Ricciato che al Majorana insegna Scienze degli alimenti, e Alessio Tosatto, biologo nutrizionista. Non poteva mancare il cooking-show: da un latoMAurizio De Pasquale, chef pasticciere che ha preparato una mousse di mele, dall’altra Alessandra Barbone che ha preparato un classico della cucina pugliese, le orecchiette. Si tratta di due delle centoundici ricette contenute nell’opera prima della 53enne Colombo: <Salute e gusto, anche nel caso di intolleranza al nichel, possono anzi debbono andare di pari passo. E vi assicuro, il risultato è molto apprezzabile>.

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