giovedì 28 novembre 2013

IL MIO CALCIO / LIBERTAS MOLFETTA - ATLETICO VIESTE 4-5 (1-1)

STADIO PAOLO POLI DI MOLFETTA
SEMIFINALE DI RITORNO DELLA COPPA ITALIA DI ECCELLENZA
GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE 2013
LIBERTAS MOLFETTA-ATLETICO VIESTE 4-5 (1-1) dopo i calci di rigore
MOLFETTA: Di Candida, M.Bartoli, Muciaccia, Dentamaro, Montrone, R.Bartoli, Vitale (23' st Morleo), Cantatore, Ventura, Lanave (20' st Asselti), Messina (15' st Fittipaldi). A disp. Soares, Amoruso, Ventola, Amato. All. Loconsole (squalificato, in panchina De Nichilo).
VIESTE: Piccolo, Iaia, Stranieri, Mandorino, Campanella, Camasta, R.Augelli, Silvestri (7' st Perlangeli), Gentile (21' st Morleo), Colella, Simone. A disp. Muscato, Basso, Paglione, Filannino, Morra. All. Olivieri.
ARBITRO: Pascariello di Lecce.
RETI: st 29' Ventura, 38’ rig. Augelli.
NOTE: giornata autunnale, terreno di gioco allentato, quattrocento spettatori circa. Ammoniti Augelli e Morleo. Al 45' pt espulso per doppia ammonizione Camassa.
MOLFETTA – Undici metri. Di gioia per il Vieste, di disperazione per la Libertas. Massimo equilibrio tra baresi e garganici anche in questo terzo confronto in poche settimane, almeno in coppa. In campionato, invece, il Vieste si è affermato proprio al “Poli”. In Coppa Italia, invece, è finita due volte 1-1. E c’è stato bisogno dei calci di rigore per stabilire chi affronterà il Casarano (sconfitta per 2-1 a Francavilla dopo la vittoria per 1-0 all’andata) nella finalissima del 12 dicembre. Più precisi i garganici, che pure erano partiti malissimo nella lotteria del penalty. Proprio Rocco Augelli, autore del gol del pareggio, realizzato trasformando una massima punizione assegnata per fallo sul laterale, ha fallito la prima esecuzione. A quel punto, dopo i gol di Montrone, Demtamaro e Ventura (e quelli di Colella, Perlangeli e Stranieri), il più sembra fatto. E invece, mentre Asselti prima e Bartoli poi falliscono l’esecuzione, Campanella (forse il migliore dei suoi insieme a Colella) batte Di Candia. Per la seconda stagione consecutiva, la Libertas si ferma alle soglie della finale. L’anno passato fu il Cerignola, che poi sarebbe arrivato molto lontano, fino alla finale di Rieti con la Fermana, persa all’ultimo minuto.
Fabio Campanella. Lo stopper locorotondese di del Vieste
è stato tra i migliori nel ritorno della semifinale di Coppa
Italia di Eccellenza.H anche segnato uno dei 4
rigori realizzati dai garganici dopo i 90' regolamentari
terminati 1-1 come all'andata
Il Vieste non è in buon momento. Olivieri non dispone degli squalificati Ricucci e Paolo Augelli e tiene in panchina Perlangeli e l’ex Quartieri Uniti Morra. La solita indisponibilità di Sallustio, in panchina, Barone è squalificato per i molfettesi che hanno “tagliato” anche Colella, dopo Caggianelli.
Vieste dà subito l’impressione di tenere bene il campo. Molfetta appare contratto. Poco prima del quarto d’ora Colella, il regista di Olivieri, calcia di poco alto una punizione. Poi è Simone che colpisce il palo alla sinistra di De Candia con una buona volée. Finalmente si fa vedere il Molfetta con Vitale (38’) che lancia Messina il cui tocco sotto misura è fuori di un nulla. Si fa male Lanave, costretto a uscire. I mugugni sugli spalti aumentano: perché rischiarlo?
Molfetta alza i ritmi nella ripresa, anche perché Pascariello ammonisce due volte in pochi minuti Matteo Camasta, cacciato forse un po’ precipitosamente. Al 10’ Messina crossa da destra, buon controllo di petto di Asselti dall’altra parte e palla di poco alto. Loconsole a questo punto inserisce Sallustio, che manca proprio dallo 0-1 con i biancazzurri. Ai molfettesi lo 0-0 è sufficiente, ma resta rischioso. Arriva il vantaggio e sembra fatta: imbeccata verticale di Cantatore, Ventura spacca la difesa e il suo rasoterra è vincente. Pascariello non vede un calcio di rigore netto: Dentamaro colpisce la palla con un pugno nella sua area. Un Maradona al contrario. Il direttore di gara leccese il rigore lo concede poco dopo per fallo di Montrone su Augelli: Rocco sembrava partito in posizione di fuori gioco.

La maledizione della coppa per Molfetta colpisce ancora: nel 2009, a Francavilla, in finale, la squadra biancorossa, all’epoca griffata Liberty, perse a Francavilla col Casarano. Che ora, come detto, affronterà il 12 dicembre il Vieste.

mercoledì 27 novembre 2013

GRANDI SCRITTORI IN BIBLIOTECA / PINO APRILE

Il libro parlante prosegue nel suo percorso attraverso le strade possibili della lettura, con particolare riferimento alla Puglia. In questo ciclo autunnale, dopo i libri supportati dal Comune di Capurso e dedicati al Risorgimento (Lorenzo Battista) e alla regina Bona Sforza (Angela Agnusdei e altri), dopo l’imperatore Federico II e le sue donne con l’altamurana Bianca Tragni, la biblioteca “Giuseppe D’Addosio” ospita (Sala Eventi, venerdì 29 novembre, ore 19,30) un saggista che, in pochi anni, è divenuto punto di riferimento dell’analisi, spietata e impietosa, del Sud.
Pino Aprile, originario di Gioia del Colle, ha 63 anni. Giornalista, è stato vicedirettore di Oggi e direttore di Gente. Ha lavorato in televisione con Sergio Zavoli nell'inchiesta "Viaggio nel sud" e a Tv7, settimanale di approfondimento del Tg1.
Lo scrittore di Gioia del Colle Pino Aprile. Ha 63 anni, sarà
a Capurso venerdì 29 novembre, in biblioteca
Aprile ha scritto libro tradotti in molte lingue come "Elogio dell'imbecille - Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli stupidi ci vivono alla grande" (2002, Piemme) ed "Elogio dell'errore (2003, Piemme). Lasciato settimanale popolare Gente, si occupato principalmente di vela e sport nautici in genere, dirigendo il mensile "Fare vela" e scrivendo alcuni libri sul tema come "Il mare minore" (2004, Magenes), "A mari estremi" (2007, Magenes) e "Mare, uomini, passioni" (2007, Electa Mondadori).
 A marzo 2010 la svolta. pubblica il libro "Terroni - Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del sud diventassero meridionali" (Piemme), un saggio giornalistico che descrive gli veenti che hanno penalizzato economicamente il meridione, dal Risorgimento ai giorni nostri. L'opera diventa un bestseller: 250mila copie. Per questo libro, a maggio dello stesso anno gli vengono conferiti, fra gli altri, a Palermo il Premio Augustale, a Reggio Calabria il Rhegium Julii, ad Aliano il Carlo Levi, ad Avezzano il Marsica. Dal libro nasce lo spettacolo teatrale omonimo con l'attore Roberto D'Alessandro e musiche di Mimmo Cavallo. Per iniziativa di Marcello Corvino, dagli ultimi lavori del giornalista gioiese e dalle canzoni brigantesche e meridionaliste di Eugenio Bennato, è tratto il lavoro teatrale "Profondo Sud", che i due attori portano in palcoscenico nell'estate 2012.
Intanto, tra agosto 2011 e febbraio 2012 gli viene conferita la cittadinanza onoraria di San Bartolomeno in Galdo (BN), di Laterza (TA) e di Caccuri (KR).
A novembre 2011, a Manhattan, in occasione della presentazione americana di "Terroni", riceve il premio "Uomo ILCA" (Italian language inter-cultural alliance) e ad agosto successivo di aggiudica il primo premio della prima edizione del Premio letterario Caccuri dedicato alla saggistica.
Dopo aver scritto "Mai più terroni. La fine della questione meridionale" (2012, Piemme), quest'anno esce, sempre per i tipi della Piemme, "Il Sud puzza. Storia di vergogna e d'orgoglio".
Venerdì alla D'Addosio converserà sui temi della produzione saggistica il giornalista de "La Gazzetta del Mezzogiorno Francesco Costantini. Per anni alla redazione Cultura del quotidiano barese, Costantini, dopo aver lavorato in Cronaca, è ora vice capo servizio allo Sport. E' una delle penne più raffinate di uno dei più importanti giornali del sud.
L'incontro con Aprile fa un po' il paio con quello avutosi martedì con Valerio Massimo Manfredi, ospite del Presidio del libro Cartesio. un'accoppiata che fa dire senza tema di smentite "Capurso, città del libro. Grandi scrittori in biblioteca".
La rassegna letteraria "Il libro parlante", coordinata da Marisabel Prigigallo, consigliere comunale e presidente del Comitato di gestione della D'Addosio, nasce nel 2010, nell'ambito delle molteplici iniziative dell'assessorato alle Politiche culturali guidato dall'instancabile Michele Laricchia. in tre anni ha ospitato, anche fuori delle mura della biblioteca (il parco, il chiostro di Santa Maria del Pozzo, la sala Tansella, i giardini pubblici), autori e libri i più vari, ma con un unico, fortissimo comune denominatore: la pugliesità o al più la meridionalità. Autori e libri con nella testa e nel cuore la nostra terra e la nostra gente.

martedì 26 novembre 2013

CAPURSO, CITTA' DEL LIBRO / VALERIO MASSIMO MANFREDI


Maria Squeo, consigliere comunale, consegna a Manfredi
il dono del Comune: un'opera di Michele Gregorio che
mostra il Re del Tempo
Grandi scrittori alla D'Addosio. La biblioteca sempre più al centro della vita culturale di Capurso. Stasera il colpo l'ha fatto il Presidio del libro Cartesio: ospite Valerio Massimo Manfredi l'archeologo-scrittore-divulgatore, che ha parlato dei suoi due volumi su Ulisse.
Ho seguito l'evento per le pagine della Cultura della Gazzetta del Mezzogiorno.

Capurso - Il mare. Forse più dello stesso Ulisse, è il mare il protagonista della saga che Valerio Massimo Manfredi ha dedicato a Odisseo. E che è giunta alla seconda puntata de "Il mio nome è Nessuno", intitolata "Il ritorno" (Mondadori, 2013, 331 pagine, 19), seguito de "Il giuramento".
Dell'eroe omerico lo scrittore emiliano ha parlato a Capurso, nella biblioteca comunale "D'Addosio", nell'ambito della rassegna letteraria Il Presidio del libro - Cartesio (Capurso, Cellamare, Triggiano e Valenzano), coordinato da Rosella Santoro. E proprio la Santoro (insieme alla quale sono intervenuti la preside del Cartesio di Triggiano, Maria Morisco e il sindaco di Capurso, Francesco Crudele) ha ricordato la partecipazione di Manfredi al Libro Possibile di Polignano questa estate e annunciato che anche Lo scudo di Thalos, dopo L'Ultima legione (con Ben Kingsley e Colin Firth), diventerà un film, una coproduzione italo-americana.
<Era un mondo violento, una civiltà violenta, quella dell'Età del bronzo, non regolata da organismi internazionali che all'epoca non c'erano. Ma è la contraddittorietà, la multiformità di Odisseo ad imporlo come uno dei personaggi più ricchi di fascino di tutti i tempi. Di Ulisse - ha ricordato l'autore di Alexandros - hanno parlato Virgilio e Dante, Joyce e Borges, Pascoli e Kavafis>.
Ma poi c'è il mare. Con i suoi mostri, con le sue sirene, con i suoi inganni e i suoi ciclopi. <Il liquido elemento tenta di appropriarsi della nave e degli uomini del re di Itaca>. Non riuscendoci, nonostante l'odio pervicace di Poseidon, <il suo più terribile nemico>.
Manfredi firma autografi
Più volte il settantenne archeologo si sofferma sulla galassia delle piccole comunità in contatto e in lotta tra loro. Comunità popolate di guerrieri. E l'assedio di Troia è a suo parere il primo conflitto mondiale. Che fa dire a più d'uno "quanto c'è costata quella guerra".
<Omero è il principio testuale dell'Occidente, nelle sue parole c'è l'avvento della civiltà>. Ulisse si presenta a casa sua, a Itaca, dopo lunghi anni di guerra sotto le mura di Ilio, dopo lunghi anni di mare, e dopo il viaggio più fascinoso e avventuroso di tutti i tempi, trova un mondo al collasso, in disfacimento, nonostante le meraviglie dei Feaci di Alcinoo. Ma il suo ritorno è un'oscura profezia. E, dopo una serie di vicende laddove i versi di Omero (e ancor più le pagine di Manfredi) si trasformano in un noir. Fino alla tragedia e all'eccidio finali, con la strage dei Proci pretendenti al trono del re creduto morto.
Da sinistra, Rosella Santoro, Valerio M. Manfredi,
Francesco Crudele e Maria Morisco
Manfredi è affabulatore, oltre che scrittore che, attraverso la formula del romanzo storico (definizione aspramente contestata: i due volumi della saga di Nessuno per l'archeologo-scrittore-divulgatore sono ricerca, analisi scientifica), diviene grande divulgatore capace di coinvolgimenti anche complessi come quelli dei ragazzi a cui il Presidio Cartesio fa espresso riferimento.

Con Manfredi la D'Addosio ha ospitato un altro grande scrittore. E venerdì, nell'ambito de "Il libro parlante", ce ne sarà un altro: interverrà infatti il meridionalista Pino Aprile (l'autore del celebre Terroni e, da ultimo, de Il Sud puzza) che converserà con il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Francesco Costantini.

domenica 24 novembre 2013

IL MIO CALCIO / QUARTIERI UNITI BARI - GALLIPOLI 0-3


DOMENICA 24 NOVEMBRE 2013, ORE 14.30
STADIO SANTE DIOMEDE, SAN PAOLO BARI
13^ GIORNATA DEL CAMPIONATO DI ECCELLENZA
Il romeno Marian Galdean del Gallipoli
tra i protagonisti della netta vittoria
salentina al Diomede di Bari (foto
tratta dal profilo facebook del
Gallipoli)
QUARTIERI UNITI BARI - GALLIPOLI 0-3
QUARTIERI UNITI: Vitucci, Marino, Costantini, Vernice, Labia (11' st Campanelli), Caringella, Di Cosmo (15' st Sfarzetta), Martino, Calaprice (40' pt Somma), De Bellis, Patruno. A disp. Ciliberti, Angelicchi, Dammacco, Fiore. All. De Bellis.
GALLIPOLI: Donateo, Casalino (6' st Vergori), Levanto, Galdean, Sportillo, Taurino, Caputo, Mariano, Villa, Presicce (30' st Puglia), Rescio. A disp. Bassi, Alessandro, Negro, Patera, Savino. All. Calabro.
ARBITRO: Roca di Foggia.
RETI: pt 9' Villa, 20' Rescio; st 26' Rescio.
NOTE: ammoniti Vernice e De Bellis. Al 42' st rigore sbagliato da Sfarzetta.
BARI SAN PAOLO - C'è poca gente al "Sante Diomede". Un gruppetto di tifosi sampaolini, un drappello di ultrà gallipolini. Che poi diventano protagonisti della scena, sfoderando uno splendido striscione: "Forza Sardegna". Un incitamento che va oltre il calcio. Che dice che il cuore del calcio è capace di slanci straordinari.
A tratti piove sull'erba sintetica dello stadiolo di via Sardegna. De Bellis presenta la sua Quartieri Uniti, reduce dal doppio successo con la Sudest e a Manduria, senza Somma, regista di centrocampo, e senza Nasca. Il play subentrerà verso la fine della prima frazione di gioco al centravanti Calaprice. E proprio la fase di finalizzazione è il tallone d'Achille della QuBa. Anche se, a dire il vero, l'avvio del match con la seconda della classe, è segnata da una tattica difensiva a dir poco scriteriata. La linea tenuta dai quattro difensori baresi è troppo alta. Presicce, Rescio e soprattutto Villa ne approfittano a più riprese. Quasi subito Villa ne approfitta e in posizione molto dubbia conclude a rete per il vantaggio che segnerà il match. Il Gallipoli sembra padrone del campo: le sue ripartenze sono una lama affilatissima che affetta mediana e difesa: Vitucci si deve superare e poi deve capitolare nuovamente quando una magia del centravanti emiliano Alberto Villa libera Rescio per il raddoppio. Sembra il prologo ad una goleada. E invece il Gallipoli fa scendere i giri del motore e la Quartiere Uniti si assesta meglio con Somma in cabina di regia. 
Antonio Calabro schiera i suoi con capitan Sportillo e Taurino colossi centrali della terza linea e Galdean mediano interditore davanti alla difesa. Il rumeno, oltre ad essere rubapalloni, è in grado di far ripartire la squadra che gioca con una trazione anteriore che prevede Rescio largo a sinistra, Presicce che da destra è pronto a convergere verso il centro e Villa che fa l'elastico tra la prima linea e la terra di nessuno, tra le linee nemiche. E' la squadra del presidente Marcello Barone formazione in grado di vincere il campionato? Probabilmente sì, anche se nella ripresa il Bari continua a mettere in qualche difficoltà il complesso jonico. Che chiude i conti ancora con Rescio, ancora assistito da Villa in un perfetto contropiede avviato da Presicce, uno scuola Lecce di raffinata tecnica.
Troppo fragile la QuBa, si diceva: soprattutto in avanti, nonostante l'ingresso di Sfarzetta. La fanteria cinese a disposizione di De Bellis orchestra anche buone trame, ma al momento di concludere diventa impalpabile. Tanto più che, nel finale, sbaglia un calcio di rigore con Sfarzetta (bravo il giovane Donateo: in panchina c'è un portiere che si chiama Danilo Bassi) e impegna severamente lo stesso giovane estremo giallorosso con capitan Patruno.
Ci siamo chiesti prima se il Gallipoli fosse in grado di conquistare la Serie D? Non resta che domandarci se la Quartieri Uniti sia in grado di evitare la Promozione. Difficile dirlo. Molto dipende dall'apporto che i due francesi che Michele Fraddosio sta tesserando (uno dei quali è l'ex Noicattaro Idriss Pongo) saranno in grado di far fare il salto di qualità.

CONSIGLIERE POLITICO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI DEL KOSOVO / VITO GRITTANI


A Vito Grittani è stato conferito un importante incarico da parte della Repubblica del Kosovo. Il capursese che da anni si occupa di segretariato sociale e di diplomazia è stato nominato consigliere per gli affari politici all’estero. La nomina arriva direttamente dal ministro degli Esteri Enver Hoxhaj. La carica, precisa lo stesso Grittani, sarà svolta a titolo gratuito.
Grittani è amico personale dell’ex ambasciatore del piccolo stato balcanico, Albert Prenkaj (in basso; nella foto in alto è con l'ambasciatore della Repubblica del Montenegro, Antun Sbutega). Il quale è stato il primo rappresentante del suo Paese in Italia. Nei suoi frequenti viaggi a Roma, e in particolare in Vaticano, Grittani si è guadagnata la completa fiducia di Prenkaj che, divenuto al suo ritorno in patria direttore generale del ministero degli Affari Esteri, ha immediatamente segnalato a Hoxhaj la figura del pugliese per l’importante quanto inaspettato incarico.
Grittani a Capurso ha fondato l’ODI, l’Osservatorio diplomatico internazionale, attraverso il quale cura i rapporti con moltissime ambasciate. Un piccolo organismo privato che, negli anni, è diventata una postazione privilegiata per lo studio, l’analisi e la frequentazione della diplomazia, con uno sguardo particolare rivolto alle nazioni più piccole e ai Paesi balcanici. Una delle ultime sue iniziative è stato il gemellaggio tra le città di Lucera e di Trogir, in Croazia.
<Mi vanto dell’amicizia personale con il dottor Prenkaj – ha detto Grittani -, dal 2009 conosco anche il ministro che ringrazio di cuore per un incarico che porterò avanti con scrupolo e dedizione e di cui sono davvero orgoglioso. Il Kosovo sta cercando tra mille difficoltà, non ultime quelle diplomatiche, la strada dello sviluppo e loi fa con l’umiltà e la determinazione che caratterizza il popolo kosovaro. Metterò a disposizione tutta l’esperienza maturata in oltre quindici anni di attività che mi ha portato a frequentare e conoscere dal di dentro l’articolato e complesso mondo della diplomazia>.
Grittani, 49 anni, vive a Capurso. Pur costretto su una sedia a rotelle, ha una vivacità multiforme. La sua attività di segretariato sociale è cominciata in Germania, a Francoforte sul Meno. Dove si è guadagnato un riconoscimento consegnatogli direttamente dall’allora cancelliere Helmut Kohl. È cavaliere della Repubblica Federale Tedesca, titolo del quale venne insignito nel 1995 direttamente dal presidente tedesco, e cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
La nota ufficiale con cui il ministero degli
Esteri kosovaro conferisce a Grittani
l'incarico di consigliere
Ha organizzato (e ospitato personalmente a Capurso) la visita di decine di ambasciatori provenienti da ogni parte del mondo, dall’Iran alla Croazia, dall’Argentina alla Corea del Sud, favorendo in alcuni casi anche rapporti commerciali con ostituzioni e soprattutto aziende del territorio. Alcuni anni fa le poste austriache gli hanno dedicato un francobollo. Emigrante egli stesso, è da sempre impegnato nella assistenza dei migranti; è stato consigliere comunale a Capurso; alle elezioni politiche dello scorso febbraio è stato candidato alla Camera. Lo scorso agosto, mentre era in Vaticano con il fratello per il ritiro di copie dell’Osservatore Romano, ha cincontrato personalmente il papa. Francesco si è fermato a salutarlo e la foto ha fatto il giro dei giornali locali.

Il Kosovo è attualmente un territorio amministrato dall’Onu. La dichiarazione d’indipendenza unilaterale dalla Serbia risale al 17 febbraio 2008. È stato riconosciuto come stato da 106 dei 193 paesi dell’Onu, tra cui l’Italia. Ha una popolazione di poco meno di due milioni di abitanti, la capitale è Pristina, dove abita oltre un quarto dei kosovari.

ECCO LA TRADUZIONE DEL DECRETO MINISTERIALE:
Secondo l’articolo 145 ( punto 2 ) della Costituzione della Repubblica del Kosovo, il Ministro degli Affari Esteri decreta : MANDATO PER LA NOMINA DEL CONSIGLIERE PER GLI AFFARI POLITICI ALL’ ESTERO
  1. Il Signor Vito Grittani è nominato Consigliere per gli Affari Politici all’estero del Ministro degli Affari Esteri
  2. I doveri e gli impegni del Consigliere, vengono stabiliti dal Ministro degli Affari Esteri , secondo l’articolo 31 .
  3. Il Consigliere degli Affari politici all’estero prende carica in data ….
  4. Il Consigliere per gli Affari politici esteri sarà in carica fino alla revoca del mandato da parte del Ministro degli Affari Esteri , o 7 giorni successivi alla comunicazione di una delle parti.
  5. Il Consigliere degli Affari politici all’ estero , secondo l’articolo definito nel paragrafo due di questo mandato , non è un dipendente pubblico.
  6. Il presente mandato entra in vigore alla data della firma.

NUMERO UNO DEL TIRO A SEGNO REGIONALE / BEPPE TANSELLA


Dopo una lunga querelle anche a colpi di marche da bollo, lo scorso 6 novembre è finalmente arrivata la conferma da parte della Uits - la Federazione del tiro a segno - che Beppe Tansella (nella foto, ritratto nell'ufficio di presidenza regionale presso il Poligono di Bari) è il nuovo presidente regionale. L'Unione tiro a segno (da non confondersi con il tiro a volo, disciplina diversa) è una organizzazione molto solida: a livello sportivo è una delle più importanti, basti pensare agli allori che arrivano dalle Olimpiadi e dalle manifestazioni iridate, basti pensare a Roberto Di Donna e all'ultimo campione olimpionico a Londra, Niccolò Campriani. La Puglia si esprime ad ottimi livelli, spesso a livelli assoluti: il poligono di Candela è un po' il centro gravitazionale per quel che riguarda l'attività agonistica ai massimi livelli. Il Poligono di Bari, invece, è tra i più competitivi e lo sarà ancora di più: con fondi propri sta provvedendo ad una ristrutturazione che lo farà salire di categoria. Tansella è di Capurso, dove vive con la sua famiglia; è funzionario comunale e frequenta da sempre il Poligono.
Me ne sono occupato sulla Gazzetta del Mezzogiorno. Credo che Capurso debba essere fiera che Beppe abbia conseguito una così importante carica a livello regionale e faccia parte del Consiglio federale di una federazione sportiva nell'ambito del Coni.

GRANDI SCRITTORI ALLA D'ADDOSIO


Grandi scrittori alla biblioteca comunale di Capurso: martedì 26
toccherà a Valerio Massimo Manfredi, uno degli autori che vende di più, anche se qualche volta il favore del pubblico non coincide con quello della critica. Manfredi sarà ospite alle 18 del Presidio del Libro Cartesio. A conversare con l'autore di Alexandros converseranno Rosella Santoro, coordinatrice del "Presidio" che fa capo a Triggiano, Valenzano e Capurso, Maria Morisco, dirigente scolastica del liceo Cartesio e Francesco Crudele, sindaco di Capurso.
Venerdì 29 alle 19,30 un altro grande autore sarà ospite stavolta del "Libro parlante", la rassegna letteraria voluta dall'assessorato comunale alle Politiche culturali e coordinato dal Comitato di Gestione della D'Addosio. Pino Aprile, dopo aver scritto il bestseller Terroni, ci ha riprovato con un libro dal titolo che non necessita di commenti, "Il Sud puzza", un saggio provocatorio che sarà lo spunto per parlare di noi, dei meridionali e del Meridione. Aprile converserà con uno dei più raffinati giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno, Francesco Costantini.